Covid nell'aria, quale è il vero rischio di contagio Lo studio

Covid nell’aria, quale è il vero rischio di contagio? Lo studio

Quale è il vero rischio di contagio da Covid nell’aria? Parliamo della cosiddetta airborne, ovvero la presenza del Coronavirus nell’aria che respiriamo. Ne abbiamo sentito parlare molto spesso, in alcuni casi anche con toni allarmistici, ma molti di noi ne sanno ancora poco.

E’ davvero possibile prendere il Coronavirus dall’aria che respiriamo? Gli esperti hanno analizzato questa questione e finalmente sono giunti ad una risposta. Vediamo insieme che cosa hanno scoperto i ricercatori e quale è il vero rischio di contagio da Covid nell’aria.

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Airborne, ovvero il rischio di contagio da Covid nell’aria: quale è il vero rischio?

A rispondere a questa domanda ci pensa uno studio multidisciplinare dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr (Isac) di Lecce, dall’Istituto di scienze polari del Cnr (Isp) di Venezia, dall’Università Ca’ Foscari Venezia e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata (Izspb).

Lo studio ha analizzato i dati provenienti da due città italiane, Venezia Mestre e Lecce. Due città scelte di proposito, perché collocate in due zone diverse della nostra Penisola e con dati molto diversi riguarda al contagio da Coronavirus.

Per raggiungere i risultati, lo studio a raccolto diversi campioni delle nanoparticelle al PM10 che determinano la presenza dell’Rna del Sars Cov 2. In tutti i campioni analizzati e studiati è stata riscontrata una presenza bassissima delle particelle virali, praticamente trascurabili.

Questo significa che è sicuramente bassa la possibilità di trasmettere il virus dall’aria, quasi tendente allo zero. Unica eccezione fanno le zone con assembramenti, dove ovviamente le concentrazioni delle particelle virali possono aumentare.

Ecco perché, tra i tanti motivi, è importantissimo evitare gli assembramenti e rispettare tutte le norme che ormai conosciamo alla perfezione. A proposito di questo, ecco perché alcuni casi di Coronavirus sono gravi e altri no.