Coronavirus, perché alcuni malati restano positivi per molte settimane

Coronavirus, perché alcuni malati restano positivi per molte settimane?

Fin da quanto è iniziata l’emergenza Coronavirus, si è notato che alcuni malati restano positivi per settimane (e anche mesi). Perché succede? Perché alcune persone guariscono più velocemente e altre molto più lentamente?

Una delle cose chiare fin da subito su questo virus è il fatto che non attacca tutti allo stesso modo. Ci sono gli asintomatici, quelli che sviluppano sintomi lievi e quelli che invece finiscono in terapia intensiva, con il conseguente rischio per la propria vita. Allo stesso modo ci sono persone che guariscono nel giro di qualche giorno e altre che invece devono attendere settimane e a volte anche mesi per vedere un tampone negativo. Perché succede? Vediamo insieme come rispondono gli esperti.

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Emergenza Coronavirus, ecco perché alcuni malati restano positivi per settimane e anche mese

A rispondere a questa domanda ci ha pensato uno studio del King’s College di Londra. Il team di esperti che ha partecipato a questa ricerca ha analizzato i dati di più di 4 mila persone positive al virus e con sintomi durati a lungo.

Secondo i dati, il 2.3% del campione analizzato ha mostrato sintomi per più di 12 settimane, mentre il 13,3% per 28 giorni. Secondo gli scienziati, la durata del contagio dipende da molti fattori. I sintomi sono durati più a lungo nelle donne, nei pazienti affetti da obesità e nelle persone più anziane. I fattori determinanti rilevati sono stati l’età, la massa corporea e la presenza di comorbilità.

Secondo l’autrice dello studio:

Il nostro modello potrebbe essere utilizzato per identificare gli individui che presentano un rischio più elevato di sperimentare Long Covid. Sappiamo che l’infezione può manifestarsi con un ampio spettro di gravità, che spazia dalle forme asintomatiche fino alla possibilità di decesso del paziente. Il nostro studio prospettico potrebbe contribuire a definire delle condizioni che rendono più elevato il rischio di sperimentare una forma grave di Covid-19 e individuare i metodi più efficaci per intervenire in questo senso.

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