Coronavirus, perché alcuni casi sono gravi e altri no

Coronavirus, perché alcuni casi sono gravi e altri no

Emergenza Coronavirus, vi siete mai chiesti perché alcuni casi sono gravi e alcuni no? Un team di esperti ricercatori ha provato a rispondere a questa domanda.

Il Coronavirus ha sconvolto le nostre vite, ha ucciso migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo e ha cambiato il nostro modo di vivere.

I ricercatori sono ormai mesi che studiano questo virus e le domande che ad inizio anno erano senza risposta, adesso ce l’hanno.

Tra questa, una delle domande più gettonate è la seguente: perché alcuni casi di Coronavirus sono più gravi di altri? Vediamo insieme come rispondono i ricercatori.

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Coronavirus, perché alcuni casi diventano gravi e altri no: la scoperta

E’ un team di ricercatori e medici dell’IRCCS Humanitas di Milano e dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo che ha provato a rispondere a questa domanda.

Il loro studio è stato da poco pubblicato sulla rivista scientifica Nature ed ha aperto gli occhi su una questione molto importante.

Grazie a questo studio, infatti, i ricercatori sono riusciti a individuare un fattore molto importante nella lotta al Coronavirus: la molecola PTX3.

Grazie a questo studio, i ricercatori sono riusciti a capire i meccanismi dell’immunità innata sia al livello del sangue che del polmone.

Nei pazienti malati di Covid -19, questa molecola è presente a livelli alti nel sangue circolante, nei polmoni, nelle cellule della prima linea di difesa (i macrofagi) e nelle cellule che rivestono la superficie interna dei vasi sanguigni (l’endotelio vascolare). Informazioni importanti, dal momento che i pazienti malati di Covid-19 presentano una fortissima infiammazione (la sindrome di attivazione macrofagica) che porta a trombosi del microcircolo polmonare a livello delle cellule endoteliali.

Queste le parole del Professor Mantovani, il direttore scientifico di Humanitas, per spiegare quanto scoperto. In attesa di novità ecco a cosa servono i test sierologici.