Un nuovo test per il melanoma

Un tempo era ritenuto una forma tumorale rara, ma oggi il melanoma è in crescita: secondo le stime negli ultimi 10 anni si registrerebbero, a livello mondiale, 100mila nuovi casi ogni anno. Resta il fatto che, prima si scopre, maggiori sono le possibilità di guarigione. Per questo alla visita dermatologica e agli esami tradizonali  si è ormai aggiunto un esame innovativo, il microscopio laser confocale. È già usato in centri specializzati  per integrare la diagnosi  tradizionale nei casi dubbi.

Il melanoma è un tumore maligno dei melanociti, le cellule della pelle che producono la melanina, che proliferano in maniera incontrollata. Può comparire su nei già esistenti ma a volte si forma anche sulla pelle priva di macchie. Con il tempo, questa forma tumorale tende ad estendersi in profondità, tanto da raggiungere non solo gli stati più profondi dell’epidermide ma anche il sistema linfatico, con la possibilità poi di diffondersi in altre parti dell’organismo.

L’esame più innovativo per la diagnosi di melanoma è la microscopia laser confocale. Si tratta di una tecnologia nota da oltre 50 anni, ma che fino a qualche anno fa veniva utilizzata esclusivamente in laboratorio, sui campioni già prelevati dalla persona. La novità sta nella possibilità di usare il microscopio confocale direttamente sulla pelle, senza ricorrere alla biopsia: così è possibile vedere all’interno della cute con una risoluzione paragonabie  a quella dell’esame istologico. Si tratta di una biopsia “virtuale”, una finestra idealmente aperta sulla pelle.

Non può essere ancora un esame di prima scelta, ma può essere consigliato a completamento degli altri strumenti diagnostici disponibili, prima di ricorrere alla biopsia . Infatti il ricorso al microscopio permette di ridurre il numero di biopsie inutili, cioè l’asportazione di nei sani.

images.jpeg