Parliamo dei test sierologici, una delle ultime novità sul fronte dell’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus. Un virus che ha ucciso migliaia e migliaia di persone in tutti il mondo e che ha lentamente cambiato e rivoluzionato le nostre vite.
Un virus che da ormai molto tempo ci tiene costretti in casa in quarantena per prevenire il contagio. Insomma, un virus che ha decisamente sconvolto le nostre vite. In questo periodo di emergenza sanitaria abbiamo tutti capito molto bene l’importanza dei tamponi, uno strumento indispensabile per individuare i positivi al virus e isolarli in tempo.
Accanto ai tamponi, da un po’ di tempo a questa parte sentiamo parlare dei test sierologici. Ma che cosa sono esattamente? E a che cosa servono? Sono uno strumento che può sostituire i tamponi? Ecco tutto ciò che c’è da sapere su questo esame secondo Bruno Ricci, un medico del lavoro, direttore sanitario e amministratore unico di Medoc, uno dei primissimi centri sanitari che ha effettuato i test sierologici.
Test sierologici: a cosa servono e perché è importante sapere interpretare bene il risultato
Stando alle parole di Bruno Ricci, i test sierologici sono uno strumento che serve per verificare se una persona ha gli anticorpi iniziale e finali. In pratica servono per capire se un soggetto è entrato in contatto con il Covid – 19, che sia ancora positivo o che sia guarito.
Bruno Ricci ha ricordato l’importanza della giusta interpretazione dei risultati. Non è un test che ti dice solo “sì” o “no”. E’ un test che va interpretato, altrimenti il rischio di incorrere in errori è sicuramente alto.
Bisogna coinvolgere un medico sia prima che dopo. Serve una sorta di indagine individuale. Un’indagine che serve per capire che genere di contatti ha avuto un soggetto, che lavoro fa, che stile di vita ha. Insomma, un risultato che necessita sicuramente di una giusta interpretazione.
Ma a che cosa servono i test sierologici? Serve per individuare i cosiddetti asintomatici, ovvero i positivi al virus che non sanno di essere portatori del Covid – 19. Queste persone in buona fede vanno a lavorare perché non presentano sintomi, ma in realtà sono “untori asintomatici”. E a proposito di Coronavirus, ecco il corretto utilizzo dei guanti usa e getta.