Paura delle microcalcificazioni al seno: i modi per riconoscerle, tutti i dettagli e le spiegazioni
Il seno si riempie a volte di calcificazioni (formazioni che si depositano nei dotti della mammella o nella ghiandola mammaria e che, solidificandosi, formano granelli più o meno grandi, non percepibili al tatto e identificati solo attraverso la mammografia) che diventano spesso fonte di ansia per le donne.
Le calcificazioni al seno si dividono in due gruppi: le macrocalcificazioni e le microcalcificazioni.
Il più delle volte si formano da un nodulo già presente nel seno su cui si depositano e si accumulano sali di calcio. Le calcificazioni più grosse (con un diametro superiore a un centimetro) sono il più delle volte lesioni benigne e spesso si riscontrano in caso di infiammazioni dei dotti galttofori in caso di cisti calciche o di fibroadenomi. La loro scoperta all’intero del seno non deve suscitare ingiustificati allarmismi nella donna.
Le microcalcificazioni.
Hanno dimensioni molto ridotte e richiedono un esame attento e una valutazione approfondita dello specialista, per stabilire la loro natura, perché a volte possono essere la spia di un tumore al seno in fase iniziale. Le microcalcificazioni di tipo maligno sono quelle con aspetto irregolare e/o ramificato, mentre quelle tondeggianti o anulari sono in genere legati ad una situazione non preoccupante.
Quattro elementi di riconoscimento.
Per stabilire la natura delle calcificazioni al seno lo specialista si basa su quattro parametri fondamentali: la forma, la densità, il numero e la distribuzione.
La forma.
Le più grandi, dalla forma rotondeggiante e regolare, in genere sono benigne, anche se possono avere forme piuttosto diverse. Le microcalcificazioni al seno più sospette sono invece più piccole e hanno forme irregolari (granulari, segmentate, vermicolari).
La densità.
Se alla mammografia al seno si osservano calcificazioni radiopache cioè meno brillanti, sono in genere da considerare formazioni benigne. Se invece assomigliano a puntini molto densi e brillanti, il sospetto di pericolosità è maggiore.
Il numero.
Un elevato numero di microcalcificazioni in una zona piuttosto piccola del seno, che corrisponde a circa un centimetro quadrato, non viene vista positivamente, mentre se sono poche e presenti in tutta la mammella sono quasi sicuramente benigne.
La distribuzione.
La diagnosi è di solito favorevole se le calcificazioni si trovano sparse nel seno, mentre se sono raggruppate, vicine l’una all’altra, formano una specie di ammasso, sono da considerare sospette.