Questo tipo di dieta si basa su un principio molto semplice: perdere peso mangiando ciò che si vuole per cinque giorni alla settimana e digiunando (o quasi) per i restanti due.
Questo schema inganna il metabolismo, alternando giorni di dieta restrittiva ad altri in cui è possibile lasciarsi andare a qualche trasgressione.
Nei cinque giorni liberi sono concessi anche fritture e piatti succulenti, di solito proibiti a chi segue una dieta restrittiva. Al contrario, nei giorni di semi-digiuno, che possono anche essere consecutivi, è prevista la massima rigidità: non si devono superare le 500 calorie.
Non tutti approvano lo schema della dieta fast: secondo i medici del National health service britannico, il quasi digiuno avrebbe effetti collaterali negativi, come ansia, irritabilità, disidratazione e alitosi. Secondo i sostenitori di questa dieta invece questa fase permetterebbe di consumare il grasso in eccesso accumulato durante i giorni di dieta libera.
500 calorie l’apporto energetico durante i giorni di dieta restrittiva I menu dei giorni a regime restrittivo apportanto circa 500 calorie e riducono drasticamente l’apporto di zuccheri (glucidi) e grassi (lipidi). Il piano alimentare predilige alimenti proteici come pesci e carni magre, cereali integrali, legumi, frutta e verdure.
I menu di dieta più libera hanno invece l’obiettivo di equilibrare l’apporto calorico settimanale e soddisfare il palato con qualche ricetta gustosa e più calorica, che risolleva l’umore e incentiva a proseguire sulla strada del dimagrimento. Sì quindi a un cornetto alla marmellata a colazione, o alla pizza, alle lasagne o alla cotoletta con patatine fritte a pranzo o a cena.
La dieta dei giorni alterni è sconsigliata se si hanno problemi di salute o si soffre di disturbi del comportamento alimentare. Prima di intraprendere qualsiasi dieta, comunque, bisognerebbe sempre parlarne al medico curante, che saprà anche consigliare le dosi adeguate di alimenti da mangiare.